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Contrasti e punti d’incontro

Sono passati un po’ di giorni dal mio ultimo articolo. Sinceramente ho cercato il modo di mettere insieme le parole, le immagini e i fatti di queste ultime settimane in cui ho girovagato con curiosi visitatori che continuano a venire a scoprire questa terra fatta di contrasti e punti d’incontro, questa enorme macchia grigia in cui tutto si mescola ed e’ secondo me sbagliato pensare di poter dividere.

Photos: Guy Yechiely

Le sinergie, l’energia dinamica che si genera in questo paese derivano proprio dalla convivenza delle diverse culture e per quanto sia piccolo fisicamente parlando, in alcuni giorni ci sarebbe il bisogno di essere presenti in varie localita’. Il Ramadan e’ terminato, la notte del destino, Laila el Qadr ha portato a Gerusalemme un flusso incredibile di musulmani che si sono ritrovati a pregare tutta la notte sulla Spianata delle Moschee. Le notti sono tornate ad essere tranquille e la vita piano piano ritorna alla normalita’.

Il Gay pride a Tel Aviv e’ stato come ogni anno l’evento dell’anno. Un inno alla gioia, alla spensieratezza, ai colori e alla reciprocita’ delle culture e dei pensieri piu’ disparati. Mi sono ritrovata in strada durante la parata ed e’ stato affascinante fermarsi a guardare questo fiume di persone felici. Ero felice anche io per loro, una spensieratezza che volava in aria e ti coglieva anche senza esserne direttamente coinvolto. Piu’ di 200.000 persone venute da tutto il mondo in questa citta’ dai mille volti. Contemporaneamente a Gerusalemme, sulla Moschea di El Aqsa si svolgeva la preghiera dell’ultimo venerdi di Ramadan, lo stesso numero di presenze intente a pregare rivolte verso la Mecca.

E poi, finito il Ramadan, sono tornata a Gerusalemme. Le strade intorno alla citta’ vecchia di nuovo piene di persone, traffico, era scomparsa quella tranquillita’ sopita delle calde giornate stancanti per chi affrontava il digiuno. In citta’ vecchia pero’ tutto chiuso, tutti a festeggiare Eid El Fiter, la festa di fine digiuno. E cosi tutto il mercato deserto, solo turisti. Una strana sensazione di inenarrabile tranquillita’, la bellezza di avere spazio per camminare, l’assenza di confusione.

Un altro volto di questa citta’ a cui bisogna dedicare tantissime ore per coglierne il significato. Sono andata a Betlemme dove ho trascorso una piacevola mezz’ora nel negozio di Geroge sorseggiando il caffe’ arabo con tre signori che mi raccontavano quando liberamente venivano a trovare i loro amici a Tel Aviv. Discorsi bilingue, ebraico ed arabo, la bellezza di due culture da scoprire.

Oggi ho partecipato ad un giro molto interessante di Yafo, i nostri corsi di aggiornamento in cui prendiamo spunto per altre letture della stessa storia che ognuno racconta a modo suo! E di nuovo quella sensazione di come tutto sia complesso, una unione inscindibile di elementi che a prima vista sembrano incompatibili e invece convivono quotidianamente e non potrebbero fare a meno l’uno dell’altro.

Ecco, finalmente sono riuscita a mettere insieme questi pensieri che mi rincorrono da qualche giorno e ho avuto l’ispirazione di metterli in ordine. Continuero’ a guardare ora il secondo tempo di qualche partita della coppa del mondo senza emozioni quest’anno..senza bandiera italiana appesa fuori al balcone. Non ho ancora deciso per chi tifare! Accetto consigli!

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