top of page

NAKBA

Oggi, il 15 maggio ricorre una giornata molto particolare per il popolo Palestinese e ho deciso di dedicare un post a questa scomoda questione perche’ probabilmente mi va di parlarne anche se ahime’non ho trovato nessun rimedio al malessere che provoca una situazione indefinita che cerca di essere mascherata da altri eventi collaterali che a breve vi descrivero’. Non e’ politica, solo presa di coscienza collettiva sulla giornata odierna che secondo me non deve passare inosservata.

Il 15 maggio e’ il giorno seguente la dichiarazione di indipendenza di Israele avvenuta il 14.5.1948. Questo giorno, 15.5, e’ stato scelto da Arafat nel 1998 per ricordare il disastro, l’incubo, la NAKBA appunto dei 700.000 palestinesi evacuati o scappati nel 1948 abbandandonando le proprie case. Molti di questi palestinesi vivono oggi tra Libano, Giordania, Cisgiordania, Striscia di Gaza e Israele. Proprio in queste ore si intensificano gli scontri nella striscia dove si contano gia’ troppe vittime e numerosi feriti. Ci sono piu’ colpevoli la situazione e’ intensamente complicata, sarebbe riduttivo puntare il dito solo contro la bandiera bianca e blu.

Gli scontri sono stati esacerbati dal trasferimento dell’ambasciata USA a Gerusalemme, decisione che Trump aveva gia’ annunciato lo scorso dicembre. Questo da’ un chiaro riconoscimento internazionale a Gerusalemme come capitale dello stato di Israele.

Inoltre, nel paese Tel Aviv, e chi e’ stato qui capisce bene perche’ io lo chiami Paese, tutti si sono preoccupati ieri di andare ad acclamare la nuova stella della musica Netta Barzilai in Piazza Rabin. Lei e’ la vincitrice di Eurovision 2018 con la canzone “I am not your toy”. Sui social non si parla di altro. Ma poi mi chiedono: l’Italia partecipa ad Eurovisione? La mia risposta e’ un’alzata di spalle e un clamoroso Bohhhhh! Magari potete dirmleo voi!

E cosi, in questa situazione di subbuglio interiore, c’e’ chi si dedica alla lettura di articoli di attualita’cercando di pensare a cosa dire oggi alla mia stimata insegnante di arabo Elham in segno di solidarieta’. Forse non diro’ niente perche’ sto ancora cercando le parole giuste, semmai ci siano.

Tranquilli, i disordini che vi fanno vedere in tv sono ben circoscritti e non si sentono nemmeno. Sono sicura che molti israeliani non sapppiano cosa stia succedendo nella striscia o in Cisgiordania. La vita va avanti regolarmente.

Vi regalo pero’ una foto eloquente rubata ad un caro amico, Ben, che mette in correlazione tutto quello scritto in questa pagina. Sarebbe piu’ saggio mettere la testa sotto la sabbia e non ascoltare i rumori assordanti dell’attualita’ oppure alzare il volume della radio per ascoltare la canzone pocanzi citata!

You Might Also Like:
bottom of page