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La nuova biblioteca nazionale ha aperto timidamente i battenti all’ombra del conflitto a fine ottobre 2023 nel triangolo di Gerusalemme dove si incontrano le istituzioni che rappresentano la politica (il parlamento), l’educazione (l’università ebraica) e la cultura (la biblioteca).
UNA STORIA LUNGA 130 ANNI
Partiamo dal nucleo: conservare il tempo attraverso i libri affinché nulla venga dimenticato. L’idea di dare una casa a tutte le opere scritte da autori ebrei, anche se nati in contesti culturalmente diversi, nasce nel 1872 con Joseph Chazanovitz che riesce a collezionare 15000 volumi che diventeranno poi il cuore della prima biblioteca fondata a Gerusalemme nel 1892 con sede lungo la strada B’nai Brith tra il quartiere ortodosso di Mea Shearim e il complesso russo che aveva il compito di conservare la storia e la tradizione del popolo ebraico.
A metà degli anni Venti del 1900 tutti i libri verranno spostati nell’università ebraica sul Monte Scopus fino al 1948, quando questo diventerà una enclave difficile da raggiungere in seguito alla spartizione di Gerusalemme tra Israele e Giordania.
A quel punto i volumi verranno ospitati c/o la libreria della Terra Santa per essere definitivamente alloggiati, nel 1960, nel nuovo complesso universitario nella zona di Givat Ram. Nel 2007 l’ormai ufficiale "Biblioteca Nazionale di Israele" venne trasformata in una società di proprietà congiunta del governo di Israele (50%), dell’Università ebraica di Gerusalemme (25%) e altre organizzazioni.
La Biblioteca riceve e conserva per legge due copie di ogni opera stampata e non prodotta in Israele a prescindere dalla lingua, religione e tema; si includono archivi musicali, files digitali, giornali, carte geografiche e fotografie per un totale di 5 milioni di articoli. Gli antichi manoscritti, così come le opere risalenti al XIII sec. Sono state scannerizzate e a breve saranno disponibili in rete ad uso gratuito.
IL PROGETTO ATTUALE
Il progetto della attuale Biblioteca Nazionale di Israele parte nel 2014 e la realizzazione la dobbiamo allo studio di architettura svizzero Herzog& De Meuron. Il progetto iniziale prevedeva il posizionamento dei libri al centro come a realizzare un “mare di libri”. Questa, però, non era l’idea di chi aveva commissionato il progetto che invece voleva le persone al centro e i libri intorno. Per questa ragione la sala lettura verrà strutturata con cerchi concentrici.
Si tratta di un edificio ecocompatibile grazie all’utilizzo di pannelli solari e alla presenza di un deposito sotterraneo di pietre per l’accumulo di energia termica che verrà utilizzata per raffreddare l’edificio senza un grosso impiego di ulteriori risorse energetiche al momento del bisogno.
46000 metri quadrati di superficie e una forma concava che ricorda un libro aperto con una elevazione di 6 piani verso l’alto e cinque sottoterra. La biblioteca è aperta a tutti, mancano recinti e cancelli, luminosa internamente e rifinita esternamente da pietra bianca proveniente dalle cave del deserto del Negev. L’artista Gali Cnaani ha dato alle pietre esterne la forma di cuscini che seguono una lavorazione muraria utilizzata sin dall’antichità conosciuta come bugnato. E’ caratterizzata da blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate preventivamente lavorate in modo che i giunti orizzontali e verticali risultino scanalati ed arretrati rispetto al piano di facciata della muratura. Questa lavorazione ci riporta alla tecnica utilizzata dai romani nel I sec a.C per realizzare il muro occidentale del tempio ebraico. La pietra immagazzina calore e isola acusticamente l’edificio. Gli spazi tra le pietre vanno interpretati come gli spazi tra le parole.
In biblioteca è possibile muoversi in ascensore o con scale normali (non elettriche) perché camminando siamo portati ad osservare, a guardarci intorno e a sprigionare energia.
TESORI NASCOSTI
L’esibizione permanente (ingresso a pagamento e su prenotazione. Vedere note in calce) accoglie i pezzi più rari conservati nell’edificio che riguardano la cultura ebraica, la società israeliana, Islam e Medio Oriente. Tra i tanti: la corona di Damasco, un raro volume medievale della Torah, i manoscritti con i commentari sulla Mishnah di Maimonide, la prima edizione del Talmud babilonese, la Haggadah dei Rothschild, un corano di epoca medievale e la copia scritta a mano del “Libro della guarigione” del fisico e filosofo Abu Ali Ibn Sina datato XI secolo.
Non di minore interesse sono: la collezione dei 35000 volumi sulla Kabalah (collezione privata del cabalista Gershom Scholem) ed ebraismo cassidico; il filmato proiettato su uno schermo LED lungo 20 metri che racconta l’importanza delle parole scritte, la traccia che esse lasciano del periodo storico in cui sono state prodotte, e la luminosa sala di lettura capace di accogliere fino a 600 persone, costituita da tre cerchi concentrici dove circa 20000 libri e giornali circondano i lettori. La sala è illuminata dall’alto da luce naturale e dal basso, dalla luce spirituale emanata dai preziosi volumi della esibizione permanente e dell’archivio.
L’archivio della biblioteca è completamente automatizzato e quattro robot, scannerizzando il codice a barre, consegnano nelle mani del lettore quanto da lui richiesto. È possibile osservare l’archivio solo dall’esterno vista la quasi completa mancanza di ossigeno all’interno per ridurre al minimo la possibilità di incendi. I due più grandi nemici dei libri sono appunto il fuoco e l’acqua.
OPERE D’ARTE
La biblioteca ospita opere d’arte all’interno e all’esterno, alcune riadattate e altre realizzate ad hoc.
Tra queste ultime, citiamo quella dell’artista Michal Rovner chiamata “Broken time”, un grosso cerchio di pietra assimilabile ad un antico calendario con uomini in miniatura proiettati sulla sua superficie.
All’esterno, non perdete la scultura “Lettere di Luce” dell’artista Micha Ullman ispirato dal libro della creazione “Sefer Yetzirah” un antico testo mistico ebraico che racconta come il mondo fu creato da 22 lettere.
Troverete quindi 18 lettere dell’alfabeto ebraico realizzate con blocchi di pietra disposte intorno ad uno spazio circolare. In un tunnel sottostante si trovano le 3 lettere gutturali dell’alfabeto ebraico (het, Ayin,He) e la lettera A, che celebra la nascita della lingua, riprodotta con il carattere ebraico (alef), arabo (alif) e latino è posizionata al centro del cerchio.
Nel momento in cui la luce del sole illumina i blocchi di pietra, le lettere vengono proiettate sul pavimento. Durante il giorno le lettere cambiano misura e posizione così che statici blocchi di pietra diventano dinamiche creazioni riempite di luce.
INFORMAZIONI PRATICHE:
INDIRIZZO: Eliezer Kaplan street 1- arrivare con i mezzi è consigliato. Se arrivate in macchina il parcheggio gratuito più vicino è quello del Museo di Israele.
INGRESSO: accesso libero
VISITA ALLA ESIBIZIONE PERMANENTE: a pagamento e su prenotazione https://www.nli.org.il/en/visit
THE NATIONAL LIBRARY OF ISRAEL-
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