Credo di aver scelto un argomento spinoso ma volevo suscitare in voi una riflessione portando alla luce l’ultimo testo dei Proverbi che si canta solitamente nelle case ebraiche il venerdi sera. La donna di valore in ebraico e’ tradotta con Eshet Chayil e la settimana scorsa, Elad, un caro amico di famiglia che e’ venuto a cena da noi quando e’ andato via mi ha salutato dicendomi Eshet Chayil. Ho iniziato ad elaborare l’idea di farvi conoscere questo proverbio che leggete di seguito.
Chi troverà una donna forte e virtuosa? Il suo valore è di gran lunga superiore alle perle. Il cuore di suo marito confida in lei e avrà sempre dei guadagni. Ella gli fa del bene e non del male, tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e lavora con piacere con le proprie mani. Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano. Si alza quando è ancora notte per distribuire il cibo alla sua famiglia e dare ordini alle sue domestiche. Ella guarda un campo e l'acquista; col frutto delle sue mani pianta una vigna. Si cinge di forza i lombi, e irrobustisce le sue braccia. Si rende conto che il suo commercio va bene, e la sua lampada di notte non si spegne. Stende la sua mano alla conocchia e le sue palme impugnano il fuso. Tende la sua mano al povero e porge le sue mani al bisognoso, Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti quelli di casa hanno doppia veste. Si fa delle coperte di arazzo e le sue vesti sono di lino finissimo e di porpora. Suo marito è stimato alle porte, quando si siede fra gli anziani del paese. Confeziona vesti di lino e le vende, e rifornisce i mercanti di cinture. Forza e onore sono il suo vestito e ride dei giorni a venire. Apre la sua bocca con sapienza e sulla sua lingua c'è la legge della bontà. Ella sorveglia l'andamento della sua casa e non mangia il pane di pigrizia. I suoi figli si levano e la proclamano beata; anche suo marito ne fa l'elogio, dicendo: «Molte figlie hanno compiuto cose grandi, ma tu le sorpassi tutte quante». La grazia è fallace e la bellezza è vana, ma la donna che teme l'Eterno, quella sarà lodata. Datele del frutto delle sue mani, e le sue stesse opere la lodino alle porte. (Proverbi 31,10-31)
La mia non vuole essere una interpretazione religiosa o femminista, credo solo che ci siano dei testi che vadano valorizzati piu’ di altri se si pensa che i protagonisti dei libri antichi sono quasi interamente uomini. Con Eshet Chayil scopriamo che non e’ cosi e la Bibbia cita diverse donne eroine che hanno avuto il coraggio di rompere gli schemi. La donna che teme l’Eterno potrebbe essere interpretata come la combinazione di astuzia e ingegno che aiutano la donna a mantenere alto il suo valore. Mi piace pensare alla donna come colei che opera mediazione culturale, un anello che compone una catena dove si intrecciano abitudini e tradizioni che poi si mescolano a contatto con altre catene. La “contaminazione” nel senso di contatto e conoscenza dell’altro, ha una grossa potenzialita’ e va vista come fonte di arricchimento!
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