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Hiria, cosa ne è dei nostri rifiuti?

Hiria è un centro di educazione ambientale e la parola deriva dal nome dell’ex villaggio arabo Al Khirya (benedetto per via del terreno fertile circostante). Situato alla periferia di Tel Aviv, ha rappresentato la discarica della parte più popolata del paese tra gli anni 1952-2003.



Sorge cosi la montagna di spazzatura alta 60 metri convertita oggi in un’oasi ecologica, un bellissimo parco dove si utilizza soltanto materiale riciclato e il gas sprigionato dai rifiuti che costituiscono la montagna e impacchettati in un grande sacco di plastica invisibile ai nostri occhi, viene utilizzato come fonte di energia per fabbriche tessili nei pressi di Hiria. Oltre alla cura dell’oasi ecologica, a Hiria, si converte la metà della spazzatura giornaliera che arriva qui, circa 3000 tonnellate al giorno, in RDF ovvero Refuse Derived Fuel, una sorta di carburante che viene reimpiegato come fonte energetica in una fabbrica che produce cemento. L’altra metà viene portata nel deserto del Negev e sotterrata da qualche parte in attesa che lo spazio si esaurisca.


Ed in effetti di spazio ne è rimasto poco. Il Tour de Trash ha l’obiettivo di mettere in luce sia la conversione dell’ex discarica in parco ecologico ma anche di metterci in guardia e cercare di diminuire il consumo di beni materiali. La soluzione dell’oasi ecologica è sicuramente una trovata geniale ma non è corretto avere la speranza che tutto il marcio sia convertibile in buono e che l’uomo possa risanare tutti i danni provocati. Insomma, bisogna evitare di creare il problema, bisogna creare meno rifiuti.


Della sala principale, dove abbiamo iniziato, ricordo chiaramente gli specchietti nei bagni (vedete la foto) e i cerchi appesi in aria che rappresentano i pianeti. Sono pianeti addobbati con piatti di plastica e piatti cosiddetti biodegradabili che guarda un po', sono più dannosi e più costosi dei primi. Appunto perché costano di più, sono più reclamizzati visto che il ritorno allo stato in termini di tasse è maggiore!


In Israele sono sorti diversi centri dove è possibile noleggiare piatti e bicchieri in ceramica. Non è necessario correre a comprare plastica che poi butteremo nella pattumiera. Forse sarebbe utile tornare alle vecchie abitudini?


Non vi ho rivelato niente di nuovo, semplicemente ho avuto del tempo a disposizione per capire quale possa essere il mio contributo e ho voluto trasmettervi parte della mia esperienza.

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