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Paisley, origini di un simbolo

Avete mai notato, guardando una bandana o uno scialle di kashmir, che su di essi è ripetuto un motivo che somiglia ad una goccia? Dietro questo simbolo si cela una storia interessante che ho scoperto visitando una esposizione temporanea ospitata all’interno del Museo di Arte Islamica di Gerusalemme in cui viene esposta la copia dello scialle indossato dalla regina di Persia Farah Diba nell’ottobre del 1967, durante la sua incoronazione. Fu confezionato dallo stilista Dior.



Lo scialle consegnato al museo è un capo manufatto realizzato da anonimi residenti in Iran lontano da occhi indiscreti, con una destinazione non proprio ritenuta “amica”. Lo scialle mostrato è leggermente più corto di quello originale (che aveva una coda lunga 8mt) ed è meno prezioso per via di diversi materiali impiegati.


Cosa è dunque questo motivo vegetale a forma di goccia chiamato boteh o buta con il quale si ottiene la decorazione ornamentale di tessuti conosciuta come Paisley?


Il Paisley ha origine persiana e si diffonde in Europa a partire dal sec XVIII quando, sulla scia dell’orientalismo, tali motivi vengono importati dall’impero britannico. Chi indossava questi simboli, dava una forte connotazione al suo elevato rango sociale.


Le origini del Paisley, nome che deriva dalla città omonima scozzese centro tessile dove venne riprodotto per la prima volta,vanno ricercate nella religione zoroastriana la cui influenza si estende dal V sec a.C fino al VII sec d.C.



Il Paisley sembra raffigurare il cipresso, interpretato come albero della vita. La leggenda narra che Zoroastro prese questo albero dal Giardino dell’Eden e lo piantò a Kashmar nel nord est dell’Iran e da li si diffuse in tutto il mondo.


Il cipresso simboleggia l’albero della vita grazie ad alcune caratteristiche che lo distinguono: è un sempre verde (Immortalità), vive a lungo (eternità), è alto (visibilità nonché connessione tra terra e cielo), è dritto (come il sentiero che percorre chi cammina sulla retta via) ed è forte.


La diffusione del Paisley raggiunge subito l’India che interpreta la sua forma come quella del mango frutto nazionale, simbolo di saggezza e prosperità.


A questo punto è interessante osservare come il paisley sia collegato alle decorazioni proprie della religione ebraica. In effetti, le comunità ebraiche che vivevano sotto la dominazione degli imperi islamici, adottavano questa figura come simbolo di prestigio, eternità e regalità. Esso appare sulle tende che celano l’arca dell’alleanza nelle sinagoghe, su turbanti e capi di abbigliamento eleganti. Non sottovalutate il Paisley raffigurato nei gioielli parte del corredo di nozze.


Sapete su quale elemento comune si ritrova il Paisley? Sulla famosa bandana che facciamo solitamente corrispondere alla rivoluzione americana. E’ il perfetto esempio della rinascita di un simbolo preso in prestito da un’altra parte del mondo.


Googlate Paisley e tra le immagini ritroverete questo simbolo su tessuti, oggetti, gioielli e anche sulle ceramiche armene di David Ohanessian (citato in uno dei miei tour di Gerusalemme) e vi renderete conto di quanto questa forma sia diffusa. Ora però ne conoscete anche l’origine e il significato conferitogli nell’antica Persia.


Per me è stata davvero una bella scoperta. Il Museo di Arte Islamica di Gerusalemme, è ubicato nell’elegante quartiere di Talbye che merita una passeggiata ed è aperto anche di sabato.

Per maggiori informazioni visitate il sito: https://www.islamicart.co.il/english/

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