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Ramla, sapore mediorientale

A Ramla, città non particolarmente ricca collocata nel centro di Israele si va a cercare un po' di esotico, di estero, a circa 25 km a sud est di Tel Aviv. Non vai a Ramla per la bellezza delle sue costruzioni ma piuttosto per vedere la negligenza con cui sono trattati i monumenti antichi che a fatica richiamano il turismo internazionale.

Però Ramla ha un grande fascino che si nasconde sotto la sabbia, elemento immancabile di questa area nonché significato del suo nome, e all’interno del suo mercato.


Prima ed unica città fondata dai califfi musulmani Umayadi provenienti da Damasco, vive la sua epoca d’oro tra l’VIII e l’XI sec d.C. quando verrà rasa al suolo da un terremoto. Da quanto ci dicono gli storici era la seconda città per importanza dopo Gerusalemme, posta a metà strada tra il porto di Giaffa e la città santa.


Cosmopolita, divisa in cardi e decumani, circondata da mura, con una imponente moschea a cui in epoca medievale e con l’arrivo dei crociati, si aggiunge una chiesa (oggi Moschea) voluta dalla regina Melisenda.


I francescani sono presenti qui dal XIV sec e la chiesa dedicata a Giuseppe di Arimatea e Nicodemo conserva un interessante dipinto di Tiziano. Ed ancora il Monastero greco ortodosso di San Giorgio, il cui personaggio storico è indissolubilmente legato alla leggenda del cavaliere che ammansisce il drago, gli armeni e gli anglicani.


E se non vi ho ancora convinto, vi racconto la storia dei Nihad Dabeet, che ha confutato il famoso detto ebraico secondo cui “i soldi non crescono sugli alberi”. Non è stato cosi per questo artista poliedrico nato a Ramla, cresciuto tra Betlemme, Sofia e alcune città greche; che incarna il concetto dell’essere artista in una persona dalla semplicità disarmante.



Nihad ha praticato arte terapia con ragazzi fortemente problematici quando questa parola non aveva nemmeno un significato e si contraddistingue oggi principalmente per i suoi lavori realizzati con il filo di ferro che non si spezza e assume molteplici forme tra cui quella dell’albero di ulivo dove, per lui, sono cresciuti i soldi.


Curiosa è la sua ultima realizzazione dal titolo “Però, non abbia egli gran numero di cavalli” (Deuteronomio 17,16) parte di una mostra ospitata al centro di Educazione Ambientale di Tel Aviv fino a Marzo 2022 che mette a fuoco come l’archeologia del futuro sarà in sintesi lo studio dei rifiuti lasciati da noi. Nihad ha realizzato un pannello con solo materiale organico, sterco di cavallo, decorato con colori acrilici. Lo vedete in foto. Andrò presto a visitare la mostra per raccontarvela.


Tour virtuale di Ramla https://youtu.be/54FTlb8ktMc


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